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Nel mondo dell’ospitalità, l’etichetta “pet friendly” è ormai onnipresente. 

Sembra che ogni hotel o struttura ricettiva sia pronto ad accogliere i nostri amici animali, ma spesso la realtà è ben diversa. Come raccontato da Guise Bule, autore e fondatore di Saint Roch, questa dicitura è spesso solo una strategia di marketing per attirare clienti, senza offrire reali servizi dedicati ai pet lovers.

Guise Bule, stanco di imbattersi in hotel che si dichiarano pet friendly ma che in realtà trattano gli animali come ospiti di serie B, ha deciso di prendere in mano la situazione. 

Durante un soggiorno in un hotel a cinque stelle con il suo cane, Bule si è scontrato con le vere lacune dell'industria dell’ospitalità. Dopo aver prenotato un fine settimana in un resort che prometteva servizi dog friendly, si è trovato a pagare una tassa di 100 dollari a notte per avere il suo cane con sé, senza che fosse offerto alcun servizio specifico

Il suo cane non era ammesso nelle aree comuni dell'hotel, nonostante la struttura si presentasse come “pet friendly”. 

Questa esperienza, frustrante e disonesta, lo ha spinto ad agire.

La nascita di Saint Roch e la missione di Guise Bule

Guise Bule ha deciso che era giunto il momento di fare qualcosa di concreto. Ha creato Saint Roch, una società no-profit che prende il nome dal patrono dei cani, e ha lanciato il Roch Dog Friendly Standard, il primo sistema di classificazione al mondo per hotel dog-friendly. 

Questa iniziativa si propone di fare chiarezza e trasparenza in un settore che troppo spesso abusa del termine pet friendly. A differenza dei tanti hotel che si limitano a tollerare gli animali, le strutture che ottengono la certificazione di Saint Roch vengono valutate attentamente in base a criteri chiari e precisi. 

Guise Bule ha creato un ranking dettagliato, classificando gli hotel da A+ a D in base a vari fattori: dalle politiche dog friendly, alla presenza di spazi e servizi dedicati, fino alla qualità delle strutture per cani e alla disponibilità di aree verdi vicine.

L’abuso del termine "Pet Friendly"

Come sottolineato da Bule, uno dei principali problemi dell’industria alberghiera è l’abuso della dicitura "pet friendly"

Molti hotel applicano una "canine tax", una tassa extra per il soggiorno dei cani, senza offrire alcun servizio in cambio, come ciotole, letti o aree esterne sicure. In altre parole, gli hotel utilizzano la dicitura pet friendly come una facciata, ma nella pratica non forniscono ciò che i viaggiatori con cani si aspettano.

L’analisi di Bule non si limita agli Stati Uniti, ma rispecchia anche la realtà italiana. 

Nel nostro paese, numerose strutture dichiarano di essere pet friendly, ma in realtà non sono pronte ad accogliere davvero gli animali. 

Ciò che manca è una vera comprensione delle esigenze dei pet lovers: non si tratta solo di accettare gli animali, ma di creare un ambiente in cui possano sentirsi benvenuti, comodi e sicuri.

Un approccio basato su dati e verifiche reali

Guise Bule non si limita a critiche generiche. Il suo approccio è metodico e basato su dati concreti. Ha visitato personalmente migliaia di hotel, certificandoli e classificandoli in base alla loro reale capacità di essere dog friendly

Ogni struttura viene esaminata sulla base di criteri specifici: politiche per l’accesso dei cani nelle aree comuni, servizi offerti come letti e ciotole, accesso a spazi verdi e la presenza di comfort aggiuntivi come dog sitting o menù dedicati agli animali.

Questo lavoro di certificazione è diventato il punto di riferimento per chi desidera viaggiare con il proprio cane e trovare strutture che offrano un’esperienza realmente accogliente. 

Grazie al Roch Standard, i proprietari di cani possono finalmente sapere cosa aspettarsi da un hotel prima di prenotare, evitando spiacevoli sorprese.

L'Importanza di essere veramente Dog Friendly

In un mercato in cui i viaggiatori cercano sempre più esperienze personalizzate e di qualità per i loro animali domestici, essere veramente dog friendly è una grande opportunità per le strutture ricettive. Non basta più accogliere cani a condizione di tenerli chiusi in camera: le strutture che vogliono fare la differenza devono investire in spazi, servizi e personale formato per offrire un’accoglienza completa e professionale.

Noi di Digital Pet Marketing condividiamo appieno la missione di Guise Bule. La nostra esperienza ci ha insegnato che i viaggiatori con cani cercano strutture che vadano oltre la semplice etichetta pet friendly, offrendo servizi su misura e spazi pensati per il benessere dei loro amici a quattro zampe. 

Con il nostro supporto, hotel, campeggi e agriturismi possono diventare veri paradisi per chi viaggia con il proprio cane, migliorando non solo l'esperienza degli ospiti, ma anche la loro reputazione e redditività.

La storia di Guise Bule e la creazione del Roch Standard sono un esempio concreto di come l’industria dell’ospitalità possa (e debba) evolversi per rispondere alle esigenze dei pet lovers. 

Essere dog friendly non è solo una questione di marketing, ma richiede un impegno reale verso l’accoglienza e il benessere degli animali. Le strutture che si limitano a tollerare i cani rischiano di perdere terreno in un mercato in rapida crescita.Se gestisci una struttura ricettiva e vuoi davvero fare la differenza per i tuoi ospiti e i loro cani, contattaci. 

Noi di Digital Pet Marketing ti aiuteremo a creare un’esperienza indimenticabile per i pet lovers, trasformando la tua struttura in una destinazione di riferimento per chi viaggia con il proprio animale.